sabato 24 novembre 2012

Via Ferrata "Sass Brusai" Monte Grappa 23-06-09


questa mattina mi sono trovato intorno alle ore 9.00 con il mio amico Luca presso Romano D'Ezzelino, da lì abbiamo preso per Paderno del Grappa e infilato la Valle san Liberale.
Parcheggiata la macchina (a 600 mt di altitudine) abbiamo cominciato a percorrere il sentiero che ci avrebbe portato all'attacco della ferrata, Ci aspettava circa un'ora di cammino.
Il sentiero è molto ripido e ci portava velocemente in quota, durante l'avvicinamento siamo andati a vedere il "BUS DE RE FOS" una grotta da cui esce un ruscello (in secca) molto suggestivo


Ripreso il cammino dopo circa un'ora e un quarto siamo arrivati all'attacco della ferrata.
Dopo esserci rifocillati e imbragati siamo partiti, ci aspettavano 2 ore di arrampicata...
L'inizio della ferrata è subito micidiale.
Si parte in verticale su di una parete di circa 15mt


scavalcata la parete subito ci si apre la visuale della pedemontana alle nostre spalle


L'intero percorso è costituito da continui "gradoni" da superare, che alternano
tratti di sentiero con cengia stretta, ad altri costituiti da creste e salti verticali più o meno impegnativi.
eccomi in alcuni frangenti di queste ascese...spettacolare il paesaggio alle spalle...



qui sono impegnato in un passaggio della corda tra un chiodo e l'altro


panoramica verso cima Grappa


altri momenti di ascensione


passaggio in una cengia molto stretta


altra parete verticale


altra parete


altro passaggio di corda


una cresta


si raggiunge, poi, uno dei punti più spettacolari. Un ex ponte tibetano (ora sono state aggiunte le tavole) issato tra due rocce lontane
una quindicina di metri e sospeso su di una stradina a circa 20 metri. Bisogna
salire la roccia e poi, con una certa difficoltà, aggirarla per giungere sul ponte.
Ecco le foto di questo spettacolare passaggio

l'arrivo al ponte ripreso dal basso



eccomi sospeso nell'aria su questo ponte


da sotto...


ecco l'attacco al ponte dall'alto



eccomi sopra al ponte


la pianura padana alle spalle sul fondo


ecco com'era il ponte tibetano prima della "ristrutturazione"




dopo il ponte altra paretina verticale, ed un altro passaggio molto suggestivo (qui però non si vede, perchè era subito dopo il pianoro che si vede): il salto del crepaccio da superare in spaccata. E' una frattura nella roccia, profonda una ventina di metri e larga un metro e mezzo circa, che richiede una buona dose di equilibrio e concentrazione (il tratto è comunque assicurato dal cavo d'acciaio)




ho recuperato una foto del salto. la frattura che vedete è profonda circa 20 metri


A questo punto si arriva al tratto più tecnico dell'intero percorso, che si può
catalogare come la seconda difficoltà dell'itinerario; si tratta di una parete quasi
verticale di circa 10m con grado di difficoltà 4° in uscita in 5°, da superare in
arrampicata o se proprio non si è in grado, si può superare in aderenza ed issarsi
in cima a forza di braccia.


qui la stessa parete vista dal basso


ecco raggiunta la fine della parete e della ferrata, dietro di me sullo sfondo il ponte superato in precedenza


La via ferrata termina in un piccolo boschetto che
superato, conduce alla cima Boccaor a quota 1532m.

dopo esserci seduti in cima ed aver pranzato su una delle decine di trincee della Grande Guerra ancora presenti, abbiamo iniziato la via del ritorno per un sentiero normale che doveva ricondurci alla macchina.

Qui, sullo sperone di roccia, potete intravedere una grotta usata presumibilmente come guardiola durante la guerra


Il ponte sospeso che avevamo passato in precedenza durante l'ascesa


ed ultima grande emozione, non potevano mancare degli avvistamenti di animali e alcuni camosci si sono presentati davanti a noi...



Ecco il percorso registrato dal GPS e scaricato su pc con sovrapposizione in GoogleEarth...



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